Dietro una siepe, in fondo a una via di lontana periferia una casa con l'orto, sei metri per quattro, due fichi, un melo e sopra uno spicchio di cielo.

23 gennaio 2007

Il saltarello patrimonio dell'umanità? (di Carlo Verducci)

Il saltarello è il ballo caratteristico della tradizione contadina delle province di Ascoli Piceno e di Fermo. E' legato ai cicli produttivi della terra, accompagna i grandi lavori estivi e autunnali - la mietitura e la trabbiatura del grano, la raccolta del granturco e la vendemmia - e con il carnevale preannucia il risveglio primaverile della natura. Ha pertanto origine antichissima, da far risalire, per alcuni elementi, alle epoche romana e picena. Nel tempo il ballo era accompagnato da canti sotto la guida prima di strumenti ad arco (il violino, la viola e il violoncello) e poi, dall'ottocento, dall'organetto, che è diventato lo strumento principe della tradizione contadina. Al saltarello sono anche legati proverbi e racconti, la parte più ricca del folcrore marchigiano e piceno. Oggi si offre una occasione importante. L'Unesco, l'Agenzia dell'ONU che si occupa di cultura e beni culturali, ha proclamato patrimonio dell'umanità il folcrore dei vari Paesi. Diventa necessario operare perchè il saltarello, con tutti gli elementi che lo compongono, faccia parte dell'elenco dei beni intangibili o immateriali che l'Italia predispone per l'Unesco.

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