Dietro una siepe, in fondo a una via di lontana periferia una casa con l'orto, sei metri per quattro, due fichi, un melo e sopra uno spicchio di cielo.

02 novembre 2015

Abbracciare, respirare e catturare l'Autunno al Parco del Monte San Vicino

Avevamo voglia di perderci tra alberi maestosi, di sentire il nostro calpestio su tappeti di foglie secche, di riempirci gli occhi dei colori caldi dell'autunno e di correre in ampi spazi: abbiamo scelto il Parco del Monte San Vicino, a 90 km da Monteleone di Fermo, tra San Severino Marche e Matelica.



Pronti partenza e via noi 4 dentro al camper, destinazione Elcito: quattro case colme di storia arroccate sulla roccia e quattro gatti affamati ad accoglierci.










Tramonto con una tisana calda "del buon respiro", leggendo Il vento nei salici di Kenneth Grahame e via a letto presto per essere ben pronti ad arrivare sopra la cima del panettone o meglio Monte San Vicino!



La mattina successiva a darci il buongiorno il miagolio dei gatti che ci aspettavano davanti la porticina e.... da lontano il Monte San Vicino ricoperto dalla nebbia.






Arrivati ai suoi piedi ci siamo trovati immersi in una nebbia fittissima e il sentiero si scopriva piano piano, passetto dopo passetto, sorpresa dopo sorpresa.
















Attraversare il bosco, osservare la natura del sottobosco, guardare il paesaggio nei pochi attimi in cui la nebbia si diradava e finalmente arrivare in cima tra una canzoncina appena imparata a scuola, racconti fantastici sugli gnomi e gare a superarsi.
In cima una maestosa croce di ferro ai cui piedi siamo piccoli piccoli.




Discendendo le nuvole si diradavano e lasciavano intravedere il paesaggio con le sue tante sfumature e perdersi con lo sguardo è stato molto piacevole.



In poco tempo ci siamo ritrovati di nuovo ai piedi del monte.




Nel pomeriggio ci aspettava la faggeta di Canfaito (dal latino "campo di faggi"), che si trova a pochi km da Monte San Vicino. Dopo un gustoso pic nic eravamo di nuovo pronti ad esplorare la Natura magnifica tutta intorno, pronti a meravigliarci della forma dei faggi antichi, dai rami come tante braccia tese verso di noi  a volerci abbracciare.




Alberi monumentali, alberi antichissimi  e pensare di "aver stretto la mano" a un faggio di 500 anni fa certo un bell'effetto... emozionante davvero.







Salire sugli alberi, passarci dentro, dondolarsi riempie di gioia grandi e piccoli e... 








se succede che la più piccola è troppo stanca per continuare, allora ci si riposa un po' tra le mucche marchigiane ad ammirare uno sconfinato panorama.




Canzone della Fata Faggio

Faggio lieto e maestoso, 
  così alto e glorioso!
Diverso in ogni tempo, 
  in tutti sei stupendo:

bello coi rami spogli,
  più bello con le foglie,
bellissimo in Autunno,
  mischiando oro e azzurro,

quando io butto giù 
  le noci che dai tu:
piccolissimo omaggio
  del grandissimo faggio.

(da La fate dei fiori dell'Autunno di Cicely Mary Barker)



18 luglio 2015

Tutti fusi per la lavanda

Luglio.
Sole che scotta. 
Ombra di un albero di fichi. 
Tutti intorno ad un tavolo ad imparare a fare i fusi con le spighe della lavanda, grazie ad Elisa che la coltiva e con cui produce saponette e olio essenziale a Monsampietro Morico.






OCCORRENTE per un fuso: 

FORBICI
33 SPIGHE DI LAVANDA APPENA COLTE 
FILO DI RASO ALTO 1,5 CM  E LUNGO 2 METRI




Si puliscono le spighe dalle foglioline che si trovano lungo lo stelo, lasciando solo la parte fiorita superiore. 








Si contano 33 spighe e si uniscono a mazzetto; appena sotto la parte fiorita si fa un nodo con il nastro di raso, tenendo la parte più corta lunga quanto sarà la lunghezza del fuso, circa 20 cm, e la parte più lunga 1,80 cm circa.




Mettendo  a testa in giù il mazzetto si inizia a piegare gli steli uno ad uno a ricoprire la parte fiorita. la parte corta del nastro di raso resterà dentro e quella più lunga fuori.






Si riprende quindi la parte più lunga del nastro e si inizia a farla passare prima sopra poi sotto ogni 3 steli e così fino alla fine. Attenzione a non spezzare gli steli il cui numero deve sempre riportare.





Una volta intrecciato il nastro con gli steli e ricoperta tutta la parte fiorita terminare il fuso facendo un altro nodo.




Ora è pronto il vostro profumato fuso da appendere nell'armadio o ovunque vogliate. Per rinfrescare il profumo basterà una goccia di olio essenziale di lavanda.











01 luglio 2015

Un lunedì a Castelluccio di Norcia

Sono giorni di cielo azzurro intenso, con qualche nuvola color bianco candido: quali colori migliori per incorniciare la fioritura a Castelluccio di Norcia, all'interno del Parco Nazionale dei Sibillini, che ogni anno richiama migliaia di persone nel suo Piangrande?

Uno spettacolo naturale che abbiamo deciso di non farci scappare quest'anno e così abbiamo acceso il camper domenica pomeriggio 28 giugno per raggiungere Visso, nostra amata meta, non solo perchè ha una comodissima area sosta vicinissima allo splendido paesino!
Arrivati a Visso ci siamo accorti dell'infinita fila di auto nell'altro senso di marcia, auto che tornavano da Castelluccio (Visso-Castelluccio 20 km!!!)

Abbiamo parcheggiato il camper nell'area sosta, visitato il mercato di Visso, salutato il Gigante nella Chiesa principale e l'indomani abbiamo raggiunto Castelluccio comodamente.
Ora lascio alle immagini parlare... e ai papaveri, ai fiordalisi, alla senape, alle margheritine...